Poca luce

Ma l'ultimo film visto nelle sale, nel 2023, era firmato niente pop di meno da Aki Kaurismäki. Eravamo ben in cinque al "Sivori", in pellegrinaggio verso la 18a pellicola del regista finlandese. "Foglie al vento" mostra un'altra esemplare "marcia bassa", da autore maturo. Non certo stanco, semmai capace di sfrondare ulteriormente il suo minimalismo, per risalire al sentire dei nostri tempi. Rintocchi guerreggianti dispergono particelle di angoscia nell'aria. Piccoli esseri ascoltano, tirano avanti, sfiorandosi in solitario moto browniano.
Ancora uno splendido capitolo dell'Amore al tempo del Capitale. Il lavoro è sempre quello, prolungamento della recente educazione siberiana. Dissenso e solidarietà "crimini" ad ogni latitudine. Tra svagate chiacchiere ed eterne illusioni, i periferici della società collezionano piccoli guai, grandi problemi. L'alcol è uno di questi, ma quanto sono dolci le sue tristi note ("La causa di, e la soluzione a, tutti i  problemi della vita", diceva Homer). Sconfortanti crolli e repentine impennate. Kaurismaki passeggia nella moderna patologia tra delicati dettagli, profondi silenzi, malinconiche canzoni. Meravigliosa novella cinematografica del Direttore finnico, la più concentrata di sconsolata speranza.
(depa)


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