Ultima e per sempre

...ma ancora non era l'ultimo "nostro" Woody Allen. Ma giunse quel giorno. "Alice", del 1990, chiude per noi alla perfezione la visione dall'alto della preziosa e compatta filmografia di questo autore cinematografico. Ritratto di donna delicatissimo, con l'ironia in grado di accarezzare più a lungo di effimere e travolgenti emozioni.
"M.G.M." e "Orion", poi il suo carattere tipografico..."Written & directed by" Lui. Il fido scenografo Santo Loquasto ad allestire le romantiche fantasie dell'autore. Vecchia e decrepita borghesia, "regalata per 3000$!"...Kritzia! Routine crea deviances. Stavolta, gli zoom sono per l'intimità. Affettuoso gioco in quel paranormale che solleticava e solleticherà il regista di New York. Anche io voglio essere soprano! Joe Ballardo (Joe Mantegna) e baby-sitter senza figli. Le "vogliamo ricche, belle, senza scrupoli". Il ricordo del proprio passato, tra sprazzi autoriali, felliniani, desichiani, bergmaniani (con le finestre sui posti della memoria) che impreziosiscono una sceneggiatura affascinante. Mia Farrow nel punto esatto della bobina alleniana. "Di sera?" Si ride! Sino all'ultimo Woody! Ci si rilassa con lui, come "dormire sdraiati, tra amici". Eh, resistere al sale sul bordo di un margarita...erbe strane...Basterebbe parlarsi, suggerisce il regista. Irrazionalità e potere della libertà, un'altalena, un gioco per uscire dal giro...
Splendido. Grandissimo regista della commedia sofisticata, nella cui ampia filmografia si possono riscontrare 1 o 2 impercettibili stonate, già dimenticate.
(depa)

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