Ieri in Sala Porty (Port Antonio, Jamaica!) io e Mateo ci siamo goduti "One Love" (2024), film biografico che narra della vita della leggenda del reggae Bob Marley, scritto e diretto da Reinaldo Marcus Green.
Jaaaah! Rastafari!! La storia di Bob, la sua musica e il suo credo sono più o meno noti a tutti, quindi bene fa il regista a provare a mostrare al pubblico le relazioni che questo grand'uomo aveva con sua moglie Rita, i figli e la sua banda, cercando di mostrare l'emozioni non dell'artista e del profeta Rasta, ma dell'uomo Skippy, come veniva chiamato Bob dai suoi cari. Apprezzabili le scene della litigata con Rita e la conseguente con Don Taylor, anche se qualcuno vicino all'artista sostiene che sono troppo romanzate. Eventualmente, io la considererei una scelta azzeccata da parte degli sceneggiatori per far arrivare a tutti la giusta emozione dell'evento e non solo a chi vive nella società giamaicana, così particolare e complicata.
Positiva anche l'interpretazione di Kingsley Ben-Adir che riproduce le movenze e l'espressioni di Bob in un modo che definirei "intrigante", considerando che imitarlo alla perfezione non sarebbe stato possibile (anche se forse Julian Marley non sarebbe d'accordo. Ti ricordi, depa?..). Citazione di merito anche per Lashana Lynch, interprete di Rita. Non male anche l'idea di viaggiare nella memoria di Bob mostrandoci com'era difficile allora essere un good youth inna Jamaica.
Tuttavia questa pellicola sa di "occasione mancata". La grandezza del personaggio e la sua vita così intricata e illuminata, vissuta per di più in un periodo molto complicato per la Giamaica e particolare per tutto il mondo, erano un copione già scritto per un film capolavoro... A proposito di film su grandi cantanti, me ne vengono in mente di ottimi come "The Doors" o "Ray", mentre questa pellicola ripercorre, pure con l'handicap di un budget inferiore, la strada dei più recenti "BohemianRhapsody-Elvis" e così via, film narrativi che poco entrano nelle controversie degli artisti e ancora meno lasciano agli amanti e cultori della settima.
In conclusione, il top di questo film...che ve lo dico a fare...è la colonna sonora bomboclat!
PS: un ringraziamento a Rasta Max per aver contribuito con le sue conoscenze e riflessioni a questa recensione.
(Ste Bubu)
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