Spasimi all'esofago

Giunti al completamento della filmografia di Woody Allen, con un fondo di scoramento ci siamo diretti nello Studio Negri. Rimandando a fine visione tributi e rievocazioni, i toni si sono ben presto risollevati. "Tutti dicono I Love You", del 1996, è una commedia musicale, orchestrata da maestro cui non sfugge una nota delle segrete, e bizzarre, melodie dell'amore.
Prendeva  piede il cinema fresco dell'allora sessantenne Allen, attorniato da giovani talenti. Tra fontane danzanti, la solarità della figlia d'arte californiana Drew Barrymore (1975). "Oh cielo, che papaveri!". E' il giorno dell'amore! Baila, Djuna! (la newyorkese, classe 1979, Natasha Lyonne). Certo, gente di Park Avenue, Woody non sa mentire. E inventa...il proprio figlio pro-armi ("virili") che inveisce contro l'assistenzialismo! Il nonno, che regala attimi zelighiani! "No? Perché quello cos'è?". Ninfomani con piccoli problemi d'infedeltà. Stavolta, gli zoom di Woody non raccontano "altro", ma anch'essi. Natalie Portman quindicenne. Ci vedeva (troppo?) lungo. Le lastre dell'anello nascituro ("Congratulazioni signorina!")! IVa di Mahler e Bora Bora bordate di cupidigia! L'ex galeotto Charles di "Mr. Orange"! "Sono tutti matti là dentro!". La canzone d'amore tra marito Bob (Alan Alda! 1936) e moglie Steffi (Goldie Hawn! 1945). La morte del nonno sancisce la svolta, la mancanza di controllo da parte degli uomini...
Woody nel coro senza protagonismo, nel suo  elegante passa-mano, fantastico Joe da ricordare. La "buffa" e "sbalorditiva" vita, dagli occhiali d'uno di "modesta condizione" sociale, del Bronx del secolo scorso, divenuto star acclamata. "Un musical perché sennò nessuno ci crede", capolavoro.
In piedi a fine proiezione, applauso commosso per Woody, dai suoi due innamorati. Ma...
(depa)

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