Robert Wise entra al Cinerofum. Il regista che fece gavetta per, poi, ottenere residenza onoraria a Hollywood (quattro 'scar), nel 1948, mostrò proprio in un western, toh!, la sua già pronta e raffinata arte. Paesaggi, fotografia, intreccio, tutto tenuto al passo, elegante e ritmato. "Sangue sulla luna" (ovvero "Vento di terre selvagge"), "come dicono gli indiani, aria di tempesta", gli onesti soccombono, se qualcuno non ci ripensa.
"An RKO Radio Picture", dall'omonimo del 1941 dello scrittore western Luke Short (Frederick Glidden, 1908-1975), una classica sceneggiatura, ben gestita, ricca di insidie e avidità di frontiera. Gli amici nemici a farsi da vice, difficile stare saldi. Ce la può fare giusto Mitchum.
E come appare, secondo voi? "Esatto". "Venuto dai monti" ("peste bovina"), sempre solo all'orizzonte, senza sprezzo al falò. Laggiù la "Monument", col cielo di Wise. Jim non sapeva della lite coi Lufton. Possente Mitchum. Le prende e le dà, nonostante la "colorized version without..." dalla "Turner", nella splendida fotografia di Nicholas Musuraca: Nicola, di Riace (1892-1975), "maestro della low-key cinematography".
Violenza come l'onda d'urto del bestiame. Scrive bene chi parla di "immagini curate" e "ritmo sostenuto" nei film del regista statunitense immortalato dai musical. Ancora una volta, i baci son minacce, ma poi "vissero tutti", o quasi.
Chiediamo scusa a Robert, Wise, per il ritardo.
(depa)
Nessun commento:
Posta un commento