Castelli Vuoti

Una porta minuscola può introdurre ad un regno infinito. Sono entrato e ,dinanzi, s'è parato Michelangelo Antonioni. Vuole che veda "Il mistero di Oberwald", del 1980, letterario, sempre inesorabilmente puntato sulla vacuità, qui regale, e sull'insoddisfazione che sempre coglie chi vegeta di corone e castelli. Qualcosa di imperfetto, ma Karl Kraus ne aforismò, quindi ho goduto dell'Antonioni sperimentale, alle prese con dissolvenze, luci e filtri da tragico kammerspiel di corte.
Nei titoli rossi fuoco, verso vette selvagge, nuvole minacciose. Monica Vitti, poi tutti gli altri, "in ordine alfabetico". Dal romanzo "L'aquila a due teste" (in caratteri gotici reich), di Jean Cocteau, riscritta con Tonino Guerra, una pellicola che vien dal video, con la fotografia rossa scalpitante di simbolismi viola. Edith è uscita da una puntata di Dallas, ma impariamo a conoscerne il carattere, l'ambizione; e Felix è un oggetto. Gelosa? Che fregatura la Regina non lo ama e la Favorita non più. Effetti ricchi di fascino letterario, con la discesa dalle nuvole infuocate d'oro o l'apparizione della Regina nella galleria. "L'arciduchessa è l'etichetta, io [la Regina] il temporale". Una carrozza...tre, quattro...cinque...la Morte. "La fine della regalità", schiaffo anarchico, procrastinata per amore. Nel quasi monologo della Vitti, la sua voce, il suo collo di cigno a parlar d'una solitudine invariabile ("calma"). In una "notte romanzesca", "o mi ammazzate, o vi ammazzio io". Un testo atto alla messa in discussione di sé. Negli immacolati frammenti pittorici, dopotutto, una lusinga dell'ego. "Lo hanno catturato". "Interessante".
"Ecco la politica". Anche i ribelli si chinano sui bianchi colli, sopra due spalle, molli. "Non sono diventata donna, non ho vissuto!" si rammarica dalla Sua Altezza. Il capo della polizia, conte di Foehn, dalla bavaria aura diabolica, impesterà l'aria già satura. "Curare il dolore con falsità e raggiro". Come in Michelangelo, le dita non si toccano, "attenti!".
Sarà stato lo zampino della produzione Rai2, ma, ehi, è un Antonioni. Si vede, si sente.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento