Repressione ossessione

Rispetto per Franco Giraldi. Non può essere sempre e solo farina (d'alta cucina) del solito grandioso Ugo Tognazzi, per di più a braccetto con una Monica Vitti stupefacente; non è che la scrittura di Tonino Guerra e Ruggero Maccari, sulle note di Luis Bacalov, d'emblée, t'assicurano il risultato. Ci vuole un regista sensibile quanto ironico, attento alle parole come alle rughe, alle cosce come alla prigionia. "La supertestimone", 1971.

Regia duttile pimpante, il fare poliziesco iniziale, passa dal processuale finendo in una love story tenera quanto efferata. Il tutto è una commedia della migliore scuola. Ruggero Mastroianni al montaggio. Luis Bacalov alle musiche. Incursione della madama presso il noto magnaccia, ex indossatore ("millepiedi"), "Mocassino" per gli amici. -"Polizia", -"Basta la faccia". Tiziana gliel'aveva detto. Povera Tiziana. E povero Mocassino, disperato davvero...
Attimi di solitudine pietrangeliani, tre donne ammazzate al giorno ("mogli, madri, sorelle!"). "M gli uomini!" ("M le bigotte!..."). Avere il "cervello che dipinge nero anche il latte", non aiuta l'isterica orsolina. Isolina! Finiremo per innamorarci di questa infame con molti repressi. Esilarante commovente Monica Vitti. Fantastica Isolina, Vitti da sogno (stacco sul culo villoso del Principe), non so chi preferire.
Toni leggeri che sottendono temi pesanti, da buona Commedia. Ennesimo quadretto edificante il sistema giudiziario; quello carcerario non esce meno lindo; senza estremismi, tra tanta piccola umanità. Le "telefonate" dal Gianicolo ("Domani vengo al colloquio!", "L'avvocato ti manda i soldi!", "Tranquillo, ché il figlio è tuo!", "Sta' calmo che ce sta l'amnistia Giggiii!"...). L'approdo a Porto Felice, la marcia di parenti e cari sino al forte/carcere (recentemente i "nostri" sono stati identificati come i più affollati d'Europa). [Liberx Tuttx]
Le notti in cella, differenti ma unite nella fuga; i regali di nozze dei detenuti; il sesso nella onesta e disumana rappresentazione carceraria. Pellicola che sfoggia un equilibrio da manuale. Nell'ottima scrittura la dinamo diviene il Desiderio. Battute formidabili si susseguono ("in America, dire 'mocassino' è come dire FIAT", "come la segatura nelle mutande", "anche senza volto va bene"), le esegue maestro Tognazzi, , mentre persino Bacalov fa silenzio sul sentimentalismo del maschio.
Rispetto per il cinema.
(depa)

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