Sexy Pretura

No, il 'Rofum non è impazzito per il caldo, è che, si sa, d'estate la programmazione televisiva tende perlustrare la commedia sexy all'italiana. Saranno le nudità per strada e spiagge. Quindi ne vedrete delle belle. Sergio Martino, romano classe 1938, fu uno degli esponenti noti di quella bizzarra, fieramente disimpegnata, stagione cinematografica. Ieri sera, in sala Valéry rigorosamente maschile, è stata la volta di "Zucchero, miele e peperoncino", del 1980. Tre episodi rocamboleschi, Lino Banfi, Pippo Franco, Renato Pozzetto e, soprattutto, le curve di Edwige Fenech sugli scudi. Tutti ben calati nella giusta dose d'idiozia a sfondo erotico.
Sigla che è già anni '80. Sceneggiatura che non teme iperboli (Castellano e Pipolo), incentrata in un'aula di tribunale, tre casi più dissacranti delle istituzioni di quanto possa apparire. Su cui gli interpreti danzano come sanno. Lino Banfi dirompente ("Sadomaso, kamasutra, frustrazioni cervellotiche..."). Ma è indubbio l'apice si raggiunge col seno della Fenech accarezzato da un Banfi in estasi ("Ahh, quant'è bello, maronn..."). Con l'exploit di Edwige in versione karateka, a modo suo una coreografia di fantasie (cui nell'insieme rientrano anche le larghe curve della tedesca Dagmar Lassander), a stravolgere ulteriormente il canovaccio. L'addolorato Pippo Franco, ancora una volta bravo nella sua veste di comico-disperato, sfigato calpestato, ma con una sua dignità. Chiude la triade, l'istintivo e frustrato Renato Pozzetto, anche la sua storia è tutta da seguire. Non mancano le sfumature. I prevedibili momenti bassi non mettono a rischio la scommessa di una risata piccante. Su "Cine34" (pubblicità giusta), "Supercult".
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento