Siamo nel centenario della nascita di Alberto Sordi. Se le televisioni omaggiano, "noi" del 'Rofum ci togliamo il cappello. Era un pomeriggio di metà agosto, quando ho approfittato della compagnia della coppia doratarossa Alberto Sordi, qui anche regista, & Carlo Verdone. "In viaggio con papà", del 1982, scompiscia e commuove, col ritmo di un percorso inatteso.
Scritto dal regista romano assieme al bellunese Rodolfo Sonego (1921-2000), non ha timore di correr sbarazzino. Commedia leggera, ma di quelle ben fatte, dove tra le pieghe sgargianti s'annidano angoli oscuri. La sensibilità di un autore-attore impregnato di cinema è già nelle prime immagini. "Gli amici del gabbiano" a diffondere tra i lavori di ripavimentazione del Ponte Sisto, c'è sintesi in questo quadro di scansati. "Sento che sta per iniziare la più bella giornata della mia vita". Si ride e no ("le folaghe!"), con sapienti passaggi di testimone padre-figlio su chi guida e chi segue. Su chi indica e chi svolta. I discorsi in macchina, l'incolmabile distanza generazionale. Un'elegante citazione (le auto sopra-e-sotto sul traghetto). Le smorfie di Verdone, ora perplesse, disgustate, ora giocose. "Pa'...quanto rompe questa! Cacciamola via!" ("ma non l'ha visto il bordo?!"). Pure uno psichedelico intermezzo musicale, colla salita al Picco (qualche pensiero uscirà). Lungo il percorso, personaggi d'una vita: l'arricchita sessantenne sempre in pista (basta che i figli "si levino dai..."); l'ubiqua sessualità delle vere viaggiatrici; l'occasione per racconti, litigi ("du maritozzi!"), dibattiti. Curioso che i fulminati dell'ecologia risultino, col passare degli anni, un po' meno idioti (scansati vieppiù).
Quanta severità, in giro, per questa vacanza sulle distanze spaziali e temporali, perfettamente agrodolce, come la costa ligure.
(depa)
L'ho visto un paio di volte. Film delicato e dedicato. Carlo Verdone, "figlioccio" artistico di Alberto Sordi, si cala naturalmente nei panni del figlio in questo film agro-dolce nel quale offre forse la sua migliore prestazione da attore. Alberto Sordi indiscutibile anche alla regia. Decisamente piacevole.
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