Fino a domenica

Due giorni fa il centenario della nascita di Alberto Sordi (15 giugno 1920). Cine34, senza pubblicità, propone "Lo scapolo" (1955) di Antonio Pietrangeli. Con due romani così, "per me non era presto, svegliarmi la domenica mattina...". E non lo sarà nemmeno per voi, divertiti e un po' commossi dai buffi e ormai solitari tiri di scherma dell'immaturo protagonista.

Da un suo soggetto, riscritto con Scola, Maccari e Continenza, il regista Pietrangeli, qui alla seconda opera e mezzo, chiamò il buon Albertone e capì che, a tutto il resto, avrebbe pensato lui. Chi? E che ne so, vattene va'!. Seguire mosse ed espressioni del Paolo Anselmi Conquistatore è uno spettacolo senza rischi. "So' sporco?"...tiene a chiedere agli amici. E, in fondo, dubita.
Parrebbe bello amare, così, "senza chiedere niente, niente...". Ma le magiche notti senza programmi, senza moglie, finiscono con Puccini. Gli Scapoli ringraziano per il carbone e se ne vanno. Suoni sinistri, la fattura della coscienza (il cane non scende!). Interpreti vari: caratteristi come il messinese Attilio Martella, già incontrato nell'esordio del regista; o più spontanei, tra cui cito l'"imprenditrice" e cometa cinematografica Madeleine Fischer, scomparsa ottantaquattrenne l'aprile scorso, che qui lasciò una dolce Carla ferita. A metà viaggio, Manfredi trentaquattrenne fa capolino (ma "nun ne vo' sape'").
"Povero Paolo", quando la festa è nell'altra stanza, è l'ora di sciacquarsi la faccia. Un altro sorridente e delicato Pietrangeli, qui negli antri maschili, dove la superficialità dà sull'abisso.
Film per tutti, soprattutto sotto i quattordici anni.
(depa)

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