Ancora Nordovest

Proseguendo lungo la route Gus Van Sant, sempre offerta dall'anonima "Santa Brigida", la tappa successiva è stata il suo terzo lungometraggio. "Belli e dannati" (t.o. un calzante e meno piacione "My own private Idaho"), del 1991, è un percorso sbandato, tra sonni neurologici e artificiali. Pulcy Dani, Elena ed io ben saldi in sella, sino all'orizzonte colorati di suoni.

Narcolessia. Definizione. Inizia così questo altro viaggio nella tossicodipendenza senza meta. "Portland". L'ipersonnia aiuta a star svegli. Fuoco incrociato, il cervello salpa, nel suo personalissimo oceano. Sceneggiatura scabrosa e folle. Mike ha sonno, Scott è fulminato uguale, una masnada di dannati. Non perfetto, ma sorprendentemente solido, con la sua fotografia rossastra (blue Phoenix, verde Reeves), un'atmosfera lampante. "Un padre normale". Coefficiente alto, ma la pellicola tiene, esplorando con sensibilità le possibili cause tra le sfumature, schivando didascalie. "Rio Bravo". Anime perse lungo spazi, route, palazzi e fastfood dell'estremo North-west. Roma è rossa. Si potrebbe chiedere, perché la narcolessia? Perché, perché...Astratto. Sì, come i marchettari agli alberi del Colosseo...
(depa)

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