Valori in cassaforte

Terza serata che abbiamo trascorso con Joel Schumacher. Il regista newyorkese ribadisce un suo vizietto, quello di approntare pellicole, nonostante o proprio a causa di soggetto e cast sommari e squilibrati, cestinate poi all'home video:  una foga che non rende. "Trespass", del 2011, il testamento che Schumacher ci ha lasciato: col mestiere si può puntare al salario minimissimo.
Quando abbiamo saputo che il canale "Warner TV" proponeva un film dello statunitense, abbiamo accettato, consci e desiderosi del suo cinema facile e dinamico. Fluido sui personaggi e dettagli, colorato tra luci ed oggetti riflettenti. Gente coi picci. Dai pizzi schizzati di fango, ma che coprivano dubbie strisciate. Si dubita anche sulla bontà di questa versione TV, dato qualche passaggio inusitatamente repentino (la tentata fuga in auto). Una banda di sgummuriati potrebbe rendere tutto più piccante. Ma qui a pizzicare è il naso (per attorialità e dispiegamento). La banalità del male. Splendida Nicole Kidman che si dispera per l'...ipoteca. Aahaha. Peccato, un Tarantino in seconda marcia.
(depa)

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