Svolta per piacere

Da un'email del Prof, la segnalazione che il "DIRAAS" dell'Università di Genova ha in programma il ciclo "Post Modern" dedicato al "Cinema Americano Anni Ottanta". Con Elena siamo già lì, in coda al "Sivori", perché la visione si prefigura a tutti gli effetti lezione del corso di "Analisi del film": con "Vestito per uccidere", del 1980, Brian De Palma insegnò a girare, col cipiglio suadente e dispettoso di un autentico discepolo di Sir Suspense, "Hitch".
Seminario sul mezzo filmico che "L'Unità", nel 1996, mi permise di seguire in VHS. 1h40' di movimenti macchina, direzione degli attori, scrittura filmica e sonora. Martedì scorso, intrigandoci con "Il rapporto tra cinema e postmoderno in relazione ad Hitchcock", è stato il docente Luca Malavasi a introdurre questo "film scomodo che, col suo calcare la mano, pose De Palma sulla graticola di femministe e perbenisti". Sugli ultimi possiamo "passar avanti"; riguardo ai primi non mi stupisco, senza condividere (dovremmo cassare la metà dei film, che raccontano proprio di quel milieu). Non si è risentita la categoria degli psichiatri, o dei poliziotti (qui ricalcanti tutti gli stereotipi di cui si vorrebbe appunto trattare). Rivendico per chiunque il piacere di accarezzarsi, sotto la doccia, guardando il partner dinanzi allo specchio. A fortiori come palliativo per fredde "sveltine". Poi, suvvia, è un sogno.
"Virtuoso dello stile", "in quest'opera fatta a blocchi" (devo approfondire), coi tic del regista, colore, saturazione, ironia". Oltre alle citazioni da vetrina e affiche, inerenti le docce  orrorifiche, finissimo l'accostamento sonoro (vocale) al più celebre film del mentore artistico londinese. La sequenza del museo rappresenta magnificamente l'elastico della seduzione. Spogliarsi e sentirsi nuda. Orgasmo artistico, senza guanto. Il piacere, il clacson. Vizioso azzarderei, vedendo questa sorta di divertimento, "written and directed by" lo stesso, sulle sinuose note di Pino Donaggio (Burano, 1941). Una donna in crisi (zabaione, nocciole e tacchino), la luminosa e conturbante figura della quarantenne Angie Dickinson. Annunciato dal ruggito dalla "M.G.M", "un pomeriggio fantastico", venereo!
Avrei chiuso sul ravanamento perverso, voyeuristico privato. Ma, orsù. è solo un sogno.
Il curatore della serata aveva chiesto al pubblico di godersi questa "suspense messa in scena". Da parte nostra, siamo usciti con un sorriso inequivocabile.
Grazie al "DIRASS" e al Prof. A martedì.
(depa)

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