Il ciclo dedicato a Sidney Lumet si è concluso con "Sono affari di famiglia". Pellicola del 1989, tra le più note del regista americano, grazie a cast e soggetto dall'appeal garantito, mostra le approssimazioni della foggia (sceneggiatura e non solo) affrettata, di rapido consumo. Commedia disimpegnata, non il luogo dell'autore mosso da ben altri stimoli.
Quella volta fu la "Tristar" a produrre questo racconto tipico, di malavita, che inizia sul jazz di Manhattan o Bronx (musiche di Cy Colman). Alla fotografia ancora Andrzej Bartkowiak.
Sean Connery, Dustin Hoffman, Matthew Broderick. I McMullen, signori. "Gli ultimi ebrei rimasti nel quartiere". Un nonno siculo-scozzese conosciuto a fondo in una "notte fantastica". "Tuttofare" dai modi magnetici. Buontempone. Rubare con padre e figlio, che esperienza. Manipolazione genetica, "family business" anche oggi. "Zingari in giacca e cravatta" (bere).
Note ironiche, da heist-movie brillante come il maturo protagonista di Connery, con alcune battute riuscite ("Frigni come quando ti mettevo il pannolino"). A metà film si ingrana la terza, con l'aggressione e il colpo finito male (distrazione, "niente luci, al minimo"). Bel casino per Vito.
Note ironiche, da heist-movie brillante come il maturo protagonista di Connery, con alcune battute riuscite ("Frigni come quando ti mettevo il pannolino"). A metà film si ingrana la terza, con l'aggressione e il colpo finito male (distrazione, "niente luci, al minimo"). Bel casino per Vito.
Infine si propone studio di sé, delle proprie paure, ambizioni, "idolatrie", responsabilità. Colpe. Sino ai dialoghi finali enigmatici, obliqui, per vite così. "Ehi, testa pelata!".
(depa)
Essendomi piaciuto molto il primo Sidney Lumet della mia vita, e dopo aver scoperto che questo regista é molto apprezzato anche dal mio nuovo socio, decido di seguire il 'rofum in questo nuovo percorso di conoscenza e piacere.
RispondiEliminaPeró devo dire che questo "Affari di famiglia" mi é piaciuto decisamente meno rispetto a "Vivere in fuga", sarà che non amo molto i polizieschi.....
Non so che scrivere, a parte che alla fine non mi é dispiaciuto per pathos creato, ma, in compenso, ho trovato la trama di una banalità scorcentante... Vediamo un po' cosa ha scritto depa... Ma... Aspe... Sean Connery.. Dustin Hoffman..????... Nooooooo!!... Ho visto "Affari di famiglia" del 2014!!! Era pure "Sono affari di famiglia"!!??!! 😅😅😅😂😂😂 Nei prossimi giorni il vero commento! 😝 😝😝😝
Bravo 'rofum! Nonostante un oceano che mi separa dal boss, mi hai fatto conoscere un altro regista che dopo la visione di due sue opere entra giá di diritto nella lista dei miei preferiti.
RispondiEliminaÉ vero che il film ha un'accelerata imprevista e fondamentale verso metà pellicola.
Come "Vivere in fuga" anche questo fa riflettere sul concetto di famiglia e i sentimenti contorti, per quanto sinceri e amorevoli, che si possono creare tra i loro membri.
Il tris d'assi schierato dal regista é sicuramente un valore aggiunto importante per rendere questa pellicola memorabile, pellicola che comunque gode anche di una trama molto originale ed emozionante (non si può sempre essere d'accordo, depa 😉).
Menzione d'onore per un Sean Connery a mio parere fenomenale.
PS: giuro che farò più attenzione ai titoli di testa! 😅
Ti adoriamo così come sex!!
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