Just little

Mesi fa, appena primavera, leggendo "Cocoon" (s.i. "L'energia dell'universo", 1986), decisi di affrontare questa pellicola pluri-proiettata dalla "Fininvest", che schivavo da imberbe senza problemi di età, né di fantasia. Pronto per i blockbuster in apertura, un altro di film dello statunitense Ron Howard per  restare in superficie, a galla, basta non approfondire, non andare a fondo. Just a little nuotatina, tra Alphaville e Mercury.
"E' il bambino de La storia che non finisce mai!" dice Elena, creando uno dei pochi spunti di interesse. Una favola, fortunatamente con un termine, ma narrata con retorica ammorbante. Guardoni (marina militare e indiani indigeni (!)). Il "correre dei rischi" come giovanilismo, sentirsi felice a ballare in ospizio.
Respirabile perché ironico, grazie al Jack del newyorkese, classe 1958, Steve Guttenberg (vera maschera anni '980), che affronta la bizzarra vicenda antareanamente, con filosofia. Senza tragedia, solo lacrime extraterrestri. Forse questo è IL film "Volemmose bbene".
(depa)

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