Agli amici!

Tempo addietro, la TV mi diede una mano a stringere sulla filmografia del "nostro" Pietro Germi. Per il 'Rofum, un regista amico. Nel 1968, il genovese scrisse e diresse una commedia popolare con la consueta sensibilità, immediata. Sulla gloriosa strada dei Comencini, Scola e...Castellani: "Serafino". Senza dimenticare i sassolini.
Adriano Celentano e Ottavia Piccolo riemergono dalla memoria di pomeriggi televisivi di bambino. Con le prime prurigini, cui contribuì pure, ammettiamolo!, Francesca Romana Coluzzi Bartoccioni. Pellicola stravista, da oltre quarant'anni, con soggetto e sceneggiatura scritta a più mani assieme a Germi stesso.
Ad Arquata del Tronto, allora, "In Technicolor"! Sulle musiche composte da Carlo Rustichelli, a cantar con Serafino! Ribelle per natura, istitntivo e genuino, ce ne sono, ce ne vorrebbero di più. Affresco popolare, pastorale, colla solitudine degli alti pascoli...Commedia naturalmente anche d'amore (rosé). Serafino che, tra una scappatella e l'altra, dorme nel letto colla nonagenaria ma arzilla zia Gesuina. Spazzolato dalle parenti in attesa della sua morte. Lidia è come loro (W la zi' Gesuina!).
Eh no, non ci puoi fare quello che vuoi, coi soldi, Serafi'! Il sogno utopico parte già con un presagio cupo. "La funzione sociale del denaro". "Pe' mangiare, bere e sputtanarli con gli amici!". Magari! Le caciotte passano di mano in mano, "i soldi sono una lusinga". Ma Serafino ha scelto, e difeso, la libertà.
W Germi!
(depa)

3 commenti:

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  3. Bellissimo dipinto di paese (da un'accento a me tanto cara), come hai descritto bene te, depa. Già questo con il sussegguirsi delle storie dei personaggi ottimamente caratterizzati basterebbe a rendere questa pellicola affascinante e divertente, ma Germi e la sua squadra volano ancora più in alto e sull'onda della corrente filosofica che si stava diffondendo in quel mitico anno in tutto il mondo, il film svolta improvvisamente sulla suddetta e sui cambiamenti sociali che si agoniavano e che se non riconosciuti dalle istituzioni, in qualche modo si ottenevano, anche, perché no, sposando "'na mignotta", a cui si voleva bene come ad una sorella.
    Forse non sempre ce la si faceva, ma la positività era parte della filosofia stessa che tanti artisti di allora sposarono.
    W il 68! ;)

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