Piccole gonne

Vicini a a completare la filmografia di Antonio Pietrangeli, ne abbiamo proiettato "La Parmigiana". Altro capitolo, del 1963, della tenace e brillante resistenza femminile. Quella permessa da una società maschile in bilico tra prepotenza e ridicolo.
Una "Dino De Laurentis produzione", dove una ragazza di Parma se la ride del MEC ("Ogni riferimento è casuale"). Eh ma in "canonica" ci sono i seminaristi. L'Amneris della milanese Didi Perego (1937-1993) e lo Scipio di Salvo Randone arricchiscono quest'altro suggestivo affresco sociale del regista romano. Catherine Spaak con le musiche di Piero Piccioni addosso. Giacomo è un ragazzino "molle come la panissa". Appresso ai volti, quello fresco e solare della Spaak, quelli dei corvi attorno. "Metti giù quel ginocchio!", che il  pensiero va. Chiacchiere vane sui libri occultati di Packard, la "Donna oggetto" impara i meccanismi. Il tremendo sottobosco della borghesia di provincia, una litania che sterilizza il pensiero e spezza ogni fratellanza. Tutti Casanova a Montechiarugolo! Il tragicomico morto di fame di Nino Manfredi contribuisce all'effetto amaro della pellicola, con la bellezza oggetto sessuale su cui sbavare, da avere, da toccare (porci e ruffiani). I fermi a Spoleto! Il "tre di bastoni" Lando Buzzanca, grandioso Pantanò! Che interpreti.
Parma-Roma andata e ritorno, e ritorno. "Boh, e chi la conosce?!". Dora? Noi, un poco di più. Oplà.
(depa)

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