Colpe dei colpi

Manca all'appello ancora una suggestiva proiezione, la terza, in sala Chateaux. Con SimoMi tutto può accadere sullo schermo, ma Christopher Nolan ha tenuto la barra sul suo terzo lungometraggio, del 2002. Un'"Insomnia" da senso di colpa, immerso nella nebbia dei propri atti, falsificanti.
Elegante rifacimento dell'omonimo norvegese, del 1997, scritto e diretto da di E. Skjoldbjærg, ci spostiamo tra Los Angeles e Alaska, dove giungono poliziotti esperti e ironici, alle prese assassini seriali che lavano capelli e unghie (per rimuovere tracce e prolungare il momento). [già prima della mezz'ora, qualcuno lamenta che "non si vede Nolan"] Uno sbirro alle strette, si infilerà in un vico ancora più angusto. Tra proiettili da cane di morto, che fa rima con rimorso, povero Al Pacino, detective esaurito, alle prese col flemmatico killer di Robin Williams. Intrappolato a Umkumiut! ["Bella l'Alaska!"] Ma certo, Brody Finch! Indagine a due, come una trasmissione telefonica, con "ends and means" mescolati come capita a insonni e autorità (figurarsi assieme). "Ma...Nolan?".
(depa)

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