Disfare

Dopo mesi, riprendo "Obaltan", che permise di conoscere Hyun-Mok Yu, recentemente rincontrato. L'occasione è stata la prima storica proiettata nello Studio Negri. La terza proposta coreana di "Foglio" indicava proprio questo film drammatico del 1961. "Pallottola vagante" è la nostra esistenza, colpevolmente ancora nel palmo della manu militari.
"Presentato per la prima volta al Film Festival di San Francisco nel 1961" ("originali perduti"). "Aimless bullet" stands for "fallito", "senza bersagli da raggiungere". Reduci di guerra. Kyong Sik è amato. Ma, "in queste condizioni", quasi "la vita mette più paura fuori dall'esercito"... Mariti e compagni gironzolano imbarazzati attorno alle mogli, devono prima "salvare la faccia" col lavoro. "Andiamo via di qui!" sullo sfondo una litania straziante. "Mondo assurdo" per corvi tenaci, senza paura di Spaventapasseri (più paura di un figlio che del fronte). Andamento sconsolato, fatuo, in un mondo che non può ispirare più di dieci poesie. La giovane generazione smarrita, ubriaca e poetessa. Alla disperata ricerca di abbracci. Tragedia urbana, cogli sfortunati protagonisti "in lotta contro il destino". Per loro la vita è un peep-show, eterno e interrotto. Normale che qualcuno scagli la brocca. "Andiamo via di qui!". Le apocalissi sono qui. Antimilitarista sulle scorie della guerra (IIWW): dolore e miseria. Fratelli e sorelle, amici, camerati (crudele l'ignaro figlio che consegna i giornali coi titoli del fratello: la dissolvenza sulla giacca): via i denti, venga l'emorragia!
(depa)

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