Ai tempi del Cazzo

Ma partiamo col Concorso Lungometraggi dell'ultimo TriesteFF. Con "Hotel Pula" (2023) di Andrej Korovljev. Regista croato, classe 1970, originario proprio di Pola, già bazzicante il TFF  coi suoi doc. Al Politeama Rossetti, alle 16, c'era anche lui a presentare il suo primo film di fiction. Relazioni segnate dalla guerra. Quant'è tragica la storia di sradicamento e oblio degli Stati.
Dopo le presentazioni, la curatrice viene al film: "una storia poco conosciuta di profughi bosniaci in Croazia. Nel film, che vuole descrivere gli effetti della guerra del 1995 in Bosnia, non compaiono armi". Ispirandosi al racconto "Pula" (2010) dello scrittore, classe 1950, Vladimir Stojsavljevic (1050), Korovljev, che allora aveva 25 anni, ricorda l'episodio che portò quei disperati in un surreale hotel di assolata località turistica. "Real complex time", "but basically it's a love story, impossible, with many ostacles".
Il film scorre sui dolorosi silenzi dei "cacciati", ognuno col suo impronunciabile passato, e sulle amare riflessioni di una ragazza sensibile. Viva. "Hotel Pula" pone un'altra protagonista femminile tra le eroine del festival. Mahir e Una, in amore tra età e nazione (come dicono? Ageismo, nazionalismo)...rincontrarsi a testa in giù, rispondere no agli "stai bene?". Ma sono possibili i dolceamari tira e molla tra le solitudini! Due bravi interpreti (Ermin Bravo e Nika Grbelja), a quanto detto dalla regista uniti sul set dalla "chemistry" evidente sullo schermo. Non c'è possibilità di fuga. Passati, presenti e futuri di guerra, di morte. Ottima chiusura. Ché non è il caso di roseare.
Voto: 6/7.
(depa)

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