Inéducation

Ho rivisto quindi l'attrice regista Agnès Jaoui in privato. Niente di scabroso, ma l'ironica delicatezza già conosciuta nel suo precedente lungometraggio d'esordio. Commedia sofisticata, ode lirica agli opportunismi borghesi e all'amore che, per essere tale, deve negarli.  "Così fan tutti" (t.o. "Comme une image", 2004) smaschera raffinati e rozzi maschilismi d'haute classe.
"Possiamo iniziare", si dice prima delle prove. Quelle del martedì, come quelle quotidiane. Lo status quo che s'eleva, alza anche il cianuro ("per distendere l'atmosfera"). Ritroviamo un'ottima commedia corale. Autorialmente verbosa e psicologica, sorretta da interpretazioni di tutte le generazioni, che tengono la corda tesa tra dramma e ironia. Dalla "migliore promessa femminile" Marilou Berry (parigina classe 1984 qui al secondo film), passando per la regista, e arrivando al suo cosceneggiatore, cointerprete e marito, lo scafato franco-algerino Jean-Pierre Bacri, scomparso nel 2021 per tumore. Tutti césar della recitazione.
Il bieco interesse che spezza gli abbracci e terrorizza la pelle. L'ipocrisia dietro al suono delle proprie parole. Le codardie calcolate. L'incomunicabilità cronica tra egotismi pubblicizzati. Su tutto la patriarcale supponenza e prevaricazione dei maschietti. La vita distribuisce incontri di cui ciascuno può giovare (come in una sceneggiatura da premiare). Chi al cuore, chi al bancomat. II figli debbono pur imparare a camminare da soli. Combattendo anche contro se stessa, Lolita lo sta facendo.
(depa)

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