Allora avanti con la commedia italiana, ancor più sbarazzina, parodiante le cortocircuitali spy-story statunitensi, 007 già in locandina. Lo sapevamo: Luciano Salce può scherzare quanto vuole, col "Mattatore" in lana natalizia e pon-pon, in "Slalom", del 1965: il risultato è un'esilarante quanto ritmata avventura.
"Vittorio Gassman in". Da Castellano e Pipolo, con Bruno Nicolai ad appender le gioiose note di Ennio Morricone al "Techniscope - Technicolor" ("I titoli di testa sono di Studio AV"). "Le mogli si buttano dai burroni, si affogano nella neve!".
Bellezze per tutte le pupille. In primis, la folgorante belgradese 1943 Beba Loncar ("Hai pensato a Helen?"). "Spiricozzo!". Poi c'è l'algida capitolina Daniela Bianchi (1942). E le due ammalianti cleopatre: Lobna Abdel Aziz (1935) e Nagwa Fouad (1943). Bisogna ancora ricordare la maestria di Luciano Salce? Se fosse nato negli "States"...Sceneggiatura e dialoghi dalla cura evidente, strumentazione ad alta precisione. "Sì, però le armi le abbiamo fermate noi".
Quando leggete il nome del regista romano...fate sempre bene. Impossibile, o quasi, ne esca una commediuola.
(depa)
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