Redofobia

Il secondo lungometraggio al FKRR è "Best friend", pellicola del 2020 appartenente al filone dedicato alla lenta e sanguinosa democratizzazione della penisola coreana. Diretta da Lee Hwan-kyung (1970), ripropone la commistione tra commedia e dramma civile, già riscontrata nel cinema sudcoreano, che guarda con coraggio al proprio passato (paura del presente?). Le vite degli altri fanno sempre gola a dispotici e autoritari.
Anni '80. Tornare dopo 3 anni 2 mesi e 2 giorni per provare a "cambiare il paese". La pervadente retorica anticomunista; la militarizzazione che consenta la necessaria repressione. I sudcoreani, da mo', riversano nei film la consapevolezza dell'assurdità e nocività di un sistema sociale appioppatoci. Arresti domiciliari, si apre il tema: isolamento a tutti gli effetti, ma più "bello" (e senza costi). Poi la cucina, sempre presente nel cinema coreano. Commedia ben ben tirata nella prima parte, un classicissimo orientale coi due sbirri scientifici del tutto impreparati: dobbiamo metterci il buon umore. Vite degli altri in salsa coreana, ché ne sanno in materia. Dalle carriole al potere, stupido: l'ora dei conti con sé arriva. Ancora un ottimo crescendo di conflitto (pro-democracy of course), col vivifico pizzico di follia a sbrogliare l'esistenza opprimente. Divertente, semplice. Giusto un poco meglio, il FKFF.
(depa)

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