Altro volo di Miyazaki...Rosso

La settimana scorsa, in sala Uander ci siamo imbattuti per la seconda volta nel regista e disegnatore Hayao Miyazaki (così, per puro caso: no, Genna, tu non c'entri!). Tre anni dopo aver raccontato la leggera storia di "Kiki", l'autore nipponico ne inventò un'altra fantasiosa ambientata proprio sui cieli del nostro Bel Paese: "Porco Rosso", del 1992, mantiene la linea del precedente, buoni sentimenti e la magia del volo.
Gran bel personaggio questo "Porco Rosso", non c'è che dire. Ha stile, personalità, è un duro e ha le idee ben chiare. Il suo carisma, unito a al fascino del volo e di un'epoca che fu, contribuiscono a tenere ben staccata da terra la mente dello spettatore. Certo, i fascisti erano roba ben reale e terrena, fango e letame, ma quelle oscure figure vengono liquidate come si deve. In una favola possono bastare cattivoni che, topos in Miyazaki, non lo sono poi troppo. In questa sono rappresentati dai pirati del cielo; personaggi davvero stravaganti, furfanti ingenui ma genuini; come riportano loro la calma tra il pubblico, nessuno (a bombe a mano, tric e trac)! Il loro leader, poi, è l'idolo...
I buoni sentimenti emergono soprattutto nei momenti della collaborazione, delle sane energie unite a fin di bene: suggestivo il momento della ristrutturazione compiuta dalle donne milanesi, povere ma solidali (che mi ha ricordato un po' i silenziosi ed isolati momenti catartici del Rocky IV, che buffo). Amicizia e lealtà sentimenti principe nell'opera dell'autore che vien da Tokyo che trovano qui spazio libero, come in assenza di gravità. Appunto.
La furibonda, rissa finale, con ematomi blu che sfigurano i volti, è una rottura niente male, nell'abusato schema del duello finale.
L'ho preferito a "Kiki"; scherzavo Genna, grazie per la segnalazione .
(depa)

1 commento:

  1. Anche in sala Ninna, ieri sera, abbiamo deciso di gustarci la seconda favola 'rofumata by Miyazaki.
    Le osservazioni fatte alla fine della pellicola sono, prima di tutto, le stesse della recensione: buoni sentimenti costantemente in primo piano con i cattivi che non sono poi tanto cattivi e il personaggio di Porco Rosso che è meraviglioso per le sue caratteristiche fisiche e caratteriali.
    Come in "Kiki..." lo sfondo sociale è quello di un personaggio fantastico (una strega e un'uomo con le fattezze da maiale) che vive e compie le sue azioni in una società perfettamente normale costituita da uomini, donne e bambini che si rapportano a lui con naturalezza e armonia, il che fa apparire il personaggio plausibile.
    Non solo Porco, ma tutti i protagonisti di questa pellicola sono meravigliosi, come lo sono i disegni trai quali, in particolare, hanno scaturito la nostra ammirazione quelli nell'officina di Milano durante la riparazione dell'aereo (pienissimi di personaggi e oggetti in caotico movimento) e quelli dell'ultimo duello aereo, oltre che le, già conosciute con Kiki, immagini di panorami "ripresi" dall'alto.
    Interessante e condivisibile l'osservazione della rottura stilosa con la rissa finale e quei fastidiosi ematomi che spuntano sul viso dei duellanti.
    Da segnalare anche, per la bellezza delle immagini, la scena del volo mancato di Porco verso l'aldilà, quando ancora porco non era.
    Come "Kiki...", un film d'animazione piacevole, genuino, esteticamente molto valido e buono per tutte le età.

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