Felicità!

Nell'anno festoso e superbo 1946, il coinvolgente ottimismo di Frank Capra raggiunse i suoi apici. "La vita è meravigliosa" è marmellata di speranza natalizia, retorica zuccherosa che prende e che dà. Non resta che guardare e, provare a, sentirsi migliori.
C'era una volta a "Bedford Falls". George Bailys, classe 1907. Giuseppe e l'altro discutono su chi mandare giù per un "uomo scoraggiato". Eterno ragazzo, "testa matta" col senso della giustizia. C'è anche Henry Potter, "l'uomo più ricco e avaro della contea". Una telefonata memorabile. Dopo tante assurdità, il grande bacio liberatorio. 1929.
Graffiante su ipocrisie e meschinità. Ma alle solite: l'accecante retorica americana e l'ingenuo ottimismo di chi ha trovato il successo (lo stesso emigrante Capra), dipingono un lato buono, di questa società, che non esiste. Come se il mondo degli affari (economia) fosse questione di mele marce e buone pratiche. Orsù, siamo a Hollywood! La balla è vangelo e le favole si realizzano (per finta). Quindi la "Bailys costruzioni e mutui" contribuirà alla felicità dei cittadini, spargendo merda, di carta o cemento. George risvegliato da una mano viscida. Il mal di soldi che mette occhiaie e rancore. "La chiami una famiglia felice, questa? Perché abbiamo tanti figli?". Certo, siamo nel regno della democrazia, dove la solidarietà si fa coi soldi (dona all'Ucraina! Ai bimbi africani vittime della...siccità?).
Non esageriamo, la pellicola gode della cura della più celebre e attrezzata fabbrica dei sogni e rimane un realistico e incisivo film sulla frustrante curva delle vite degli Occidentali, che "valgono più da morti, che da vivi" ("guerre, pandemie, stesse strategie"). [Anche gli angeli sono interessati! Con quello senza ali, attimi di psicointrigo misterioso]
Buon natale Emporio (in galera)....si chiamerà Potterville, l'anno prossimo. 
Sempre commovente, comunque.
(depa)

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