Da Danielino una proposta cinematografica militante. Tra i "Giustizieri" che hanno attentato alla Storia, c'è anche Giovanni Passannante (1849-1910). Il cuoco lucano, onesto antimonarchico, per la "repubblica universale", che nel 1978 scalfì sua meschinità re uberto I (allora per lo Stivale a seminar frottole, raccattar fanfare), è simbolo vivo di un'idea di rivoluzione sociale. E della repressione che, contro di essa, gli Stati attuano su tutti i fronti possibili. Uno è quello della memoria. "Passannante", scritto e diretto dal velletrano, classe 1961, Sergio Colabona, deve essere propagandato.
Opera interessante, perché poggiante su di un'idea, e una scrittura, che schiva il mero percorso biografico, ma avanza col suo metaracconto ulteriori quesiti. Come: ha senso tenerere in bacheca il teschio di un uomo ucciso nelle carceri e manicomi regi?
Quindi ben vengano i documenti, "pedagogici" sì, che la raccontino giusta. Quindi benissimo che savoiardi e cretinetti monarchici s'incazzino. Ci mancherebbe anche che le parole di marmo infinito del proletario segregato e annientato, su repubbliche e giustizie universali, incontrassero il loro beneplacito.
(depa)
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