Fuori corrente

In mezzo a cotanta autorialità, nella sala Valéry si aggirano minori che non stonano nemmeno. Come "Barquero", del 1970, diretto da Gordon Douglas (1907-1993), regista newyorkese con lunga quanto variegata "gavetta", un western che poggia su sceneggiatura e interpretazioni robuste e accattivanti.
"MGM (td)" [in piccolo: "fatti e personaggi puramente casuali] Non che ve ne fosse, quante battaglie lungo le sponde di un embarcadero! Lee Van Cliff è Travis, traghettatore di vecchia, primissima, data. Non si farà portare via la barca facilmente ("Tutto, tranne..."). Barcaiolo scorbutico, con tutta la stazza (a furia di tirare) dell'attore del New Jersey. Ma il carisma permea tutta la pellicola. Dall'altro grande personaggio, Jackie Rent, autentico lupo tra pecore, alla stessa regia, capace di montaggi sapienti e riprese scattanti [Prosperità a Marie Gomez!] Dopo il bel caos del "colpo gobbo", vero e proprio massacro, (pure tre "Pance Blu"), ecco la calma dopo e prima, tra chiacchiere e riflessioni, ricordi e progetti. Jackie Rent è del grandioso Warren Oates, acab impazzito, cannabinomane accecato da "Ricchezza e Potere". Aggiungi l'ingegnere accaparraterre, "due angoli supplementari dell'intero emisfero" umano. Amore, amicizia, follia, dignità e altri aspetti della vita violenta di frontiera. Non male Douglas.
(depa)

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