Nascita di una finzione

Sentiero di gradevoli conoscenze, il western. Guardando "Gli avvoltoi" (t.o. "Return of the bad man"), del 1948, ho incontrato lo statunitense Ray Enright (1896-1965). Regista dalla gradevole "parlantina"; quando dirigeva attori scafati, evidentemente, mostrava le sue inattese capacità.
Con Randolph Scott, che sarà Vance, e Robert Ryan, che fu Sundance Kid. Oklahoma 1889. Movimento un po' dappertutto. La nipotina Cheyenne, tosta ma influenzabile, propone una rapina in banca per lo zio Jessie (comanda lui). Nuove town crescono, pionieri volenterosi e bramosi. Già nel XIX Secolo (a Braxton) non si poteva prelevare senza un deposito (poco male). Cari classici anni'40, il Lontano Ovest "per tutti", coi personaggi fiabeschi a snocciolare l'intreccio avventuroso. Nibbio. Anche Sundance & The Kid, Bob Dalton, pure loro nei paraggi. La gran corsa d'accaparramento, come trent'anni dopo, la celebre di R. Brooks. Stessi schianti, incidenti, meno cruenti. Anche Guthrie sorge! Più di 15.000 in poco tempo. Una volta "impiantati", la cavalleria leva le tende (...), ma la vendetta scalda le seggiole. Attriti tra chi è abituato a comandare, la banda ribolle. Buoni lindi e cattivi dagli occhi stralunati, ma interpreti leggendari, ben diretti dal mestierante raffinato Enright, che non si impone e lascia "giocare". "RKO Radio Pictures".
(depa)

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