Flop in

Ambizioso diventa fallimentare quando l'idea, e il budget, di partenza, viene piegata, e impiegato, per un consenso che delude di per sé. Incetta di produttori, apprezzabile determinazione indipendente, ma tra il "Dovrebbe andare in Francia" e il "Negli Usa riderebbero" c'è di mezzo un oceano di splendide possibili Celle di Loide. Nel film del romano, classe 1976, Gabriele Mainetti, invece, non c'è una fava. "Freaks out", 2021.
Grande introduzione, con l'efficace inattesa di Giorgio Tirabassi, che sprigiona magia dalle rughe analogiche. Circus da sempre nel vicinato dello spettacolo cinematografico. Poi parte una fiaba realista magica (tragica), tra svastiche agonizzanti, quindi più spietate, e superpoteri dei loro stivali. Anna Giovinazzo. Nemmeno la peggiore. Grappoli di retoriche sul diverso, di cui i deliri fuhreschi sono la cristallizzazione notturna, buoni sentimenti richiamanti sciami di genitori, costretti alle bende da feriti, menomati, squarciati. Cinematografare il delirio è un casinho. Non basta averci "speso su", nemmeno chiamare il buon Franz Rogowski. Picaresco che dilaga, travolgendo finanziatori coi loro logo. Quindi ho sbagliato a schivare ferraglia di robotti Innocenti?...
Guardando ora la locandina, ricordo. Comunque, per gli appassionati di Jeunet...
(depa)

2 commenti: