"Il tempo è un fiume", diceva Marco Aurelio, sette secoli dopo Eraclito. Parte il finlandese con "I cani non hanno inferno", i suoi uomini senza passato, in dieci minuti può stare una fuga. Victor Erice, "Lifeline". Il dissolversi del tempo nei gesti, battiti, luoghi. La Habana è campagna europea. La guerra è dappertutto. La vita miagola. Affascinante firma, quella del regista basco, classe 1940, delicata carezza su spilli brillanti. 3 Herzog: "Più vecchio di 1000 anni". 1981 spedizione (d'oro) anglo-brasiliana, incontro degli Uru Eu Au (il bavarese fedele alla sua antropologia narrata). Jim Jarmusch "Int. Camper Notte", nel b/n di cui è capace. Pausa. Siga, con incursioni vane (business). Sospesi. 5 Scorre, passando e rimanendo. "Trona a 12 miglia" (conozco), corsa alla clinica per riprendersi (biscotti). Tra Isabella e Ridgecrest. Cosa inventa Wim, con gusto leggermente retrò. Pale eoliche, il trip è qui. [parcheggia e corri!] 6. Ordinari brogli in Florida. Bush frega Al Gore che se ne frega (per lui, fu "emozionante"). "Non dimentichiamo il potere delle TV". Il ciarliero protagonismo dei reporter (giornalisti, stampa, press) "Ci hanno ingannato" (e se lo dicono i cittadini dalle più civile e potente confederazione di stati). 7 Ritrovare Kaige senza divisa, in piena città, nel pieno marasma gentrificativo, che accelera spazi e rapporti.
Dedicato a Juris Podnieks, Herz Frank e Chris Marker. Non necrologio, ma sovietici (lituani 1950-1992, lettoni, 1926-2013) e francesi, che conosciamo, legati al cortometraggio del 1978, e alla stilistica di questi diversi e raffinati autori.
Che chicca (leggi: consigliato).
(depa)
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