A tre giorni dall'ottantottesimo compleanno di Shirley McLaine, Elena ed io a renderle omaggio. L'attrice di Richmond, nel 1961, fu diretta da Robert Wise, in duetto sofisticato con Robert Mitchum. Il risultato fu "La ragazza del quartiere" (t.o. "Two for the seesaw"), perfettamente squilibrato, nel dare e avere di una coppia già rimorso, ormai rimpianto.
Le musiche del compositore francese André Previn "In Panavision", jazz sui party tra Brooklyn, Manhattan e il Villaggio. Artisti, anticonformisti, di altri conformismi. Dal Nebraska è tornato un amico d'infanzia. Jerry Ryan, legale in fuga, ci mette dieci minuti a tornare tra i vivi. Senza "giri di parole", tra le inquadrature oblique e le linee geometriche di Ted D. McCord alla fotografia. Architetture rischiose, lati sguarniti, in un dramma psicologico di quando si (ri)cominciava ad accettare caramelle dagli sconosciuti. "Matta sbandata", Gittel. Alla giornata, già scornata, rischia il gregge. Gittel ballerina "stra-sexy". Uno "Al verde" e "all'asciutto da un anno" ("ormai all'Atlantico") offre passioni brucianti, tutto. In questa pellicola concentrata su sguardi e ossessioni, i dialoghi sono l'impalcatura di un'estenuante, intensa quanto bella, battaglia tra due sessi. Twist, twist, tocca, tocca. Prima è lei a dare, poi è lui, pari: sofferenza è fatta. Gittel "sbandata e abbandonata", con un pugno di mosche per tanto donare. Complicated, ma chi è debole? Esattamente come si arriva a quel terribile punto.
Paragrafi di studio psicologico dell'immagine (spazi), atmosfera sottilmente ambigua, come almeno uno dei due protagonisti. Pellicola sulla crisi di coppia extraconiugale, vincente soprattutto grazie alla naturalezza dei due grandissimi interpreti, a rendere quel "qualcosa di fuori sesto", che Wise, McCord e Previn poi accompagnano alla grande.
Psico-bruschissimo. Dolce tranvata. Addio.
(depa)
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