Rispettosamente entusiasta verso il "nuovo" Josef von Sternberg muto, che sprigiona un autore ancora più raffinato di quando (de)cantato, proseguo con "Le notti di Chicago" (t.o. "Underworld"), del 1927, intenso gangster movie, coi caratteri che prendevano statura.
Dalla "Paramount Pictures", il suo "first professional film"; "seemed unusually bold both in subject and in treatment at the time it was made" ("It introduced a fashion for gangster pictures"). Con Clive Brook (1887-1974), che è "Rolls Royce", ed Evelyn Brent (1899-1975), che è "Feathers". Ma è George Bancroft (1882--1956) a dettare il ritmo della potenza e del dolore. Nella innovativa sceneggiatura di Robert N. Lee, dal romanzo di Ben Hecht (oscar), un racconto che farà scuola per fascinazione romantica dei personaggi.
"In una grande città"..."streets lonely, moon-flooded"...atmosfera sopraffina nelle corde del regista austriaco, in accordo allo scalpitante cinema hollywoodiano: al terzo minuto, già di tutto. Metropoli che per 5cs ti profuma il mandillo, tra umiliazioni e soverchierie.
Seee, non gli interessano! Prova del 6...Ashamed per la prima volta. In isolamento, in attesa dell'esecuzione (burocrazia). Scene preziose. Il gattino! Tra le ombre incombenti e minacciose e la stampa famelica e infingarda, anche una precorritrice operazione d'assalto sbirresca.
Certe ore insegnano più di un'intera vita. Altro capolavoro muto del viennese.
Certe ore insegnano più di un'intera vita. Altro capolavoro muto del viennese.
(depa)
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