Ohhh, Woody torna nelle sale con una delle sue abituali spiritose ed eleganti commedie, riuscendo a far dimenticare, in poco più di un'ora, il suo ultimo ed unico scivolone. "Blue Jasmine", oltre ad una protagonista in stato di grazia (l'australiana Cate Blanchett, classe 1979), mette in evidenza l'eterna capacità del regista newyorkese di cogliere tutti i contrasti e controsensi della nostra meschina e dolce specie.
In una sala pressoché vuota, io ed Elena al doveroso tributo a questo grande autore che ormai, a chi da più, a chi da meno tempo, c'è entrato nel cuore. Scorre leggero questo film che punta il dito ma con il ghigno. Il sorrisetto di Woody, ancora una volta, è dietro la m.d.p. Ma, come sempre nelle pellicole dell'intelligente regista, è come fosse lì, magari sulle facce esterrefatte degli spettatori a margine di una delle tante gag in scena.
A testimonianza del fatto che il flop romano del regista fosse dovuto ad un'intrinseca sterilita tutta nostrana, Allen ritorna ai suoi consueti canoni. Rido e ci penso; sono attimi emozionanti.
Il vacuo mondo dei soldi messo alla berlina, come abile raggiratore (da lui solo, l'amore riceve colpi che lasciano il segno) ma, soprattutto, i suo aspetti più ridicoli e tristi (fuoco sulle marche). Ne abbiamo solo una e la si vuole sprecare così? Sarebbe come non andare al cinema a vedere l'ultimo, l'ennesimo, grandisoso Woody.
(depa)
Una pellicola gradevolissima e non priva di spunti di riflessione.
RispondiEliminaWoody propone, raccontando la vita della bella Jasmine, un indagine leggera, divertente e scanzonata, ma non per questo superficiale, sui disvalori, gli schemi e le brutture con cui campa e si pavoneggia “l’alta società”.
La follia di Jasmine, nel momento in cui perde questi schemi borghesi e aristocratici, veri e propri punti di riferimento, prende il sopravvento. La critica ad essi appare chiara e i momenti divertenti/irritanti non mancano.
Ottima la prestazione della protagonista, ben delineati anche tutti i personaggi che le ruotano intorno, musiche ok, non manca un “colpettino di scena”, insomma condivido: grandioso Woody.