E’ un periodo che, volente o nolente, m’imbatto spesso nel
mio genere preferito, ovvero la commedia. “Il
signore e la signora Smith”, pellicola del 1941, ha alla regia il “signore
del thriller” e “maestro del brivido” Alfred Hitchcock, ma è una divertente e
romantica commedia, nella quale il Maestro usa le sue solite “geniali malizie”
con il solito scopo di far sobbalzare lo spettatore dalla poltroncina, ma,
questa volta, dalle risate!
Il regista affronta il tema del rapporto di coppia: l'abitudine
che logora i sentimenti, l’indissolubilità coniugale che si incrina nella
gelosia e nei sospetti di tradimento.
La pellicola parte subito con una panoramica del regista che
muove abilmente la cinepresa mostrando la stanza d’albergo, dove risiedono
temporaneamente il signore e la signora Smith (Robert Montgomery e Carole
Lombard), nella sua interezza e nei suoi dettagli, il signor Smith che gioca a
carte, per poi finire sul particolare dell’occhio che si sveglia di lei: se non
fosse per il sottofondo musicale “leggero”, sarebbe una scena decisamente di “suspense”. Anche poche scene dopo, il Maestro
mi ha trasmesso emozioni “da thriller” come disagio e ansia, sensazioni che
provava la protagonista, durante una cena col “marito”, e trasmesse attraverso
la ripresa in primo piano di un
dettaglio: lo strappo del suo vestito.
Queste due scene, presenti nella primissima parte di
pellicola, mi hanno fatto pensare che mi stessi immergendo di nuovo in una
serie di riprese mozzafiato, intrighi, colpi di scena e interrogativi che pian
piano si risolvono lasciando di stucco lo spettatore e ne
ero ben lieto. Beh… le riprese mozzafiato effettivamente c’erano, ma mozzavano
il fiato dal ridere!
Sono tante le scene che mi hanno colpito, ma mi piace
ricordare (e segnalare) quella “delle giostre”: la cinepresa sale con Ann Smith
e il socio e amico di suo marito Jefferson Custer (Gene Raymond),
trasmettendomi la sensazione di essere sull’ottovolante al loro fianco ed è in
questa sequenza che il Maestro mi regala la prima grassa risata grazie ad uno
dei suoi tipici “stacchi” da una scena all’altra (dissolvenze "in entrata e in uscita"), normalmente atti ad aumentare
la suspense, in questa pellicola
prestate all’obbiettivo finale della risata. Succederà ancora ed è un piacere
assoluto per gli occhi e per il cuore di chi ama la settima arte e la commedia,
come il sottoscritto.
L’ultima mezz’ora scorre via piacevole e anche gli attori,
in particolare Robert Montgomery nella scena dello chalet di montagna, hanno modo di
esprimere tutto il loro talento. La pellicola, come si conviene in una
commedia, si conclude con un “lieto fine” e quelle braccia di lei che spuntano
dal basso e si muovono sul petto di lui, inquadrato “a mezzo busto”, seguita
dalla ripresa degli sci che si incrociano dando proprio la sensazione di
definitivo e rassegnato (ri)abbandono di lei al proprio uomo e all’amore,
a mio modestissimo parere, sono l’ultimo grandissimo tocco di classe del “maestro
del brivido”.
Grazie al suo incontestabile genio, il “signore del
thriller” riesce anche a rendere i, normalmente banali, momenti di suspense di qualunque opera di questo
genere (del tipo: “si rimetteranno assieme… forse no… azz!”) elettrizzanti, ma
senza esagerare, cioè senza che ciò risulti stonato all’interno di uno spartito
comico-romantico.
In questa pellicola, Hitchcock (di)mostra una grande verve comica che, sinceramente, non
conoscevo e non mi aspettavo. Quando si dice: un artista completo.
Una vera “chicca” assolutamente da vedere!
(Ste Bubu)
Cavolo Mr Wiki! Non mi è piaciuto proprio. C'ho provato, giuro :( Tifavo Alfred.
RispondiEliminaMa niente; ho trovato la celebre sequenza iniziale l'unico gioiello in mezzo a robetta sparsa senza cura lungo la pellicola. Si sorride, certo, alcune battute sono stravaganti ("Questo gatto sa qualcosa..."), altre sibilline ("Che bell'appartamento! Ci credo che non ti sei sposato!"). Ma è troppo poco. La trama, secondo me inconcludente, e la faccia da schiaffi della protagonista (lei che pare essere stata la vera causa dei questo regaluccio mal confezionato dal maestro londinese) mi hanno lasciato una leggera irritazione.
Non ne consoglierei la visione, però è un Hitchcock, quindi lo faccio, stavolta a malincuore.
Come sempre, grazie a Bubu per avermi comunque fatto porre un'altra 'x' tra le opere dell'immenso regista.