Professionista delle commedie e dei comici, Pasquale Festa Campanile (1927-1986) dimostrava di ottenere il massimo dai caratteristi che la scena italiana offriva. "Il soldato di ventura", del 1976, mostra le capacità del regista di Melfi, con una storia che una volta guardata, si scorda difficilmente. S'apra il sipario sul condottiero Ettore Fieramosca da Capua (1476-1515): che ridere le buffe ricostruzioni di una caricaturale Italia del passato, tra meschinità latenti e dignità da salvare.
Dalla coppia di sceneggiatori romani, fuoriclasse delle categoria, Castellano e Pipolo, una pellicola italo-francese pomeridiana, da persiane chiuse che non infastidiscano Bud Spencer e la sua milizia sgangherata. Sulle note allegre e tormentanti dei Fratelli De Angelis, Guido e Maurizio, la fierissima disfida di Barletta (di cui "non ti ricordi già più", 13/02/1503). Formazione italiana: il fidato e compianto stabiese Enzo Cannavale (1928-2011), che dovrà scriverne; Oreste Lionello (1927-2009) nel suo burrascoso Giovenale. La provenzale Andréa Ferréol, stavolta si batterà per i "nostri". Eros Pagni, il genovese Franco Agostini e altri affidabili. Formazione transalpina: lo sprezzante Philippe Leroy, il burrascoso francese Frédéric de Pasquale (1931-2001) e restanti. Arbitro: l'astuto Gonzalo Pedro di Guadarrama di Mario Scaccia (1919-2011). La ricerca della banda picaresca tiene la compagnia che ci si aspetta, lasciandoci anche qualche data in testa, sino all'ormai irrilevante scontro finale.
(depa)
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