Due anni più giovane del collega venuto da Emden, ma scomparso alla stessa età, anche Joel Schumacher è regista che non dà preoccupazioni ad investitori per produzioni che non stiano lì a pensarvi troppo. Vedere per credere "Bad Company" (s.it. "Protocollo Praga"), spy commedy con Anthony Hopkins che ci prova, sfoderando la sempiterna maschera del venerando tenebroso, svezzando pure il cabarettista Chris Rock. Ma l'intreccio si perde tra le immagini luccicanti.
Patinato Schumacher scorre con la m.d.p. sinuoso su rasi, velluti, labbra e gambe. Alta classe dove irrompe il gemello povero e sbarbatello di CIA. Da qui il più classico degli scambi, col mentore Hopkins a infondere paterno scetticismo, infine affetto. I cattivoni slavi sono come li immaginate. Commedia leggera, con gli irritanti inserti esistenziali. Davvero poca roba per chi avrebbe voluto comparire nelle sale cinematografiche che non contano (i ricavi).
(depa)
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