Dopo due documentari ecco al concorso dei loro cugini spilungoni. Il primo lungometraggio del Mio "Trieste Film Festival 2014", sempre sala Tripcovich (antica famiglia della zona), è un film lituano roboante quanto slabbrato. "Il giocatore" è stato diretto da Ignas Jonynas, con taglio hollywoodiano che stroppia e drammaticità che, più che coinvolgermi, mi ha irritato.
L'attore protagonista (esordiente nel primo ruolo dopo una mini comparsa, ma già una star in patria, a quanto si dice) era in sala e, a onor del vero, il migliore interprete, circondato da attori non protagonisti (e si vede, eccome, caro Vytautas Kaniusonis). Sceneggiatura prevedibile snocciolata con l'ausilio incapace di rallenti e rotazioni accelerate che, come spesso accade, non riescono a colmare il vuoto narrativo e stilistico che attanaglia la creazione del regista. Musica che pompa ed uscite a mo' di "Le iene" che stonano col resto dell'opera, che mostra il lato più macabro dell'uomo, senza però riuscire nell'intento del regista, di giungere a toccare temi alti quali il consumismo post-sovietico. Ma in sala si appalude...
Voto: 2.
(depa)
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