Qualche
sera fà ho riguardato un film che ai tempi mi colpì moltissimo per i
suoi contenuti e per come venivano proposti dal regista e sceneggiatore
Marco Tullio Giordano. "I cento passi" uscì nelle sale nel 2000
ed io lo vidi per la prima volta, con un gruppo di amici, quasi due anni
dopo. Era appena passato il G8 da Genova lasciandoci una sensazione di
impotenza e sconfitta, ma la voglia di lottare era radicata e ancora
viva in ognuno di noi e con questo film biografico che narra la storia
di Peppino Impastato, compagno siciliano ucciso nel 1978 dalla mafia per
aver lottato per gli ideali (anti-mafia) in cui credeva, "c'eravamo
andati a bagno".
La
regia di Giordano e l'interpretazione di Luigi Lo Cascio (Peppino
Impastato) ci raccontano la storia di questo ragazzo di Cinisi (PA) nato
nel 1948 da una famiglia mafiosa che, ancora ragazzo, rompe con il
padre, che lo caccia di casa, ed avvia un'attività politico-culturale
antimafiosa. Ci racconta le azioni, le convinzioni e le sensazioni di
questo piccolo, grande uomo che non ha mai smesso di credere e lottare
per le sue idee di libertà e giustizia e contro "Mafiopoli", fino alla sua
tragica e, purtroppo, prevedibile fine.
Il film è appunto prettamente biografico e ci racconta minuziosamente
la vita, l'attività politica e l'uomo, senza cadere nella facile
tentazione di "romanzare", ma, secondo me, (ora la penso un po' diversamente rispetto a dieci anni fà) senza neanche regalarci
momenti di alto cinema.
La
colonna sonora è forse la componente della pellicola più degna di lode,
sia per i tempi in cui vengono utilizzati i brani, sia per la qualità
dei brani stessi. E' composta da pezzi degli Animals, dei Procol Harum e
una suggestiva versione della "Summertime" di George Gershwin, eseguita
da Janis Joplin e da Jimi Handrix. Quest'ultima ha inizio nel momento
in cui Peppino si trova a bordo della sua auto bianca, pochi istanti
prima dell'attentato. Sicuramente il passaggio più valido di tutta la
pellicola.
Secondo
me, da bocciare invece la scena (quasi) finale del funerale troppo
forzatamente strappalacrime. Per esempio, il pugno alzato del fratello minore, che
non aveva in realtà mai sposato dichiaratamente le idee di Peppino, fa
storcere il naso per più di un motivo.
In conclusione, un film da vedere per conoscere la storia di questo grande personaggio che fù Peppino Impastato.
(Ste Bubu)
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