Teste avvelenate

Tra i DVD di Marigrade, alla lettera "L", colsi un cofanetto autoprodotto dall'"Anonima Santa Brigida", con tre proposte di Sidney Lumet. Pellicole minori, ma che non possono mancare a chi finisce spesso a chiacchierare sul regista della Pennsylvania. La prima è la migliore: "Riflessi in uno specchio scuro" (t.o. "The offence"), del 1972, un'allucinata ed estraniante discesa agli Inferi di Sé, sfoggia un grande Sean Connery, sbirro che crolla dopo aver distrutto tutto.
M.G.M. e UA abbracciati per questa edizione HomeVideo, girata a London, England, in Panavision. Dalle prime inquadrature, il consueto Lumet, "vagamente sociale". Dal dramma scritto da John Hopkins, il sergente Johnson di Connery fa il suo misterioso ingresso. Ma no, è un poliziesco su di un maniaco pedofilo seriale! Ma il sergente dai modi non procedurali rimprovera i genitori non accompagnanti. E' ossessionato, vede "luci e ombre, le macchie nell'anima eterna"! Con le solitudini, le sigarette, le notti del noir, che si tinge d'elegante horror. Accecamenti, cattiveria. Frustrazioni che sprigionano odio. Gli basta parlare per smarronare. No, no, è autoconsunzione da forze dell'ordine. "Difficile e pericoloso, perché sei tu stesso!".
Questa pellicola forte chiama altri Lumet.
(depa)

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