Altro Sidney Lumet, quindi. Siamo al 1986, anno in cui l'autore di Filadelfia si prodigò in un thriller caotico e frizzante dove la vittima, smemorata dalla serata, dovrà cavarsela quasi da sé. "Il mattino dopo" intrattiene con tecnica, musiche e interpreti.
Invece fu la "Warner Bros" a distribuire questa "American Filmmakers Production" che attacca come "L'occhio di Los Angeles" sul "Re del porno", Bobby Korshack! Certo che svegliarsi così...Musiche a supporto (spesso dominanti quelle dello statunitense di origini giapponese, classe 1938, Paul Chihara), il polacco Andrzej Bartkowiak alla fotografia (più patinata, meno offuscata del solito), per un cast assortito.
Per la nostra Alexandra (Jane Fonda come una dea luminosa), bere e cancellare tutto, per poi ricordare e ricostruire. Giallo qui, commedia là, alfine romantico. Alexandra incastrata, inconsapevole "La Nuova Vera Miles", non mollerà dall'altro ieri ad ora. Agli alcolismi della vita, "Good luck" non ha mai funzionato (quasi mi commuovo al "tutto per farti felice").
(depa)
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