Piano piano piano recupero recupero recupero. Cominciando da quel Sydney Pollack del 1993, capitato in sala Valéry per la gioia delle groopies classe 1980 di Tom Cruise. Prima trasposizione da John Grisham (omonimo, "The firm", del 1991), "Il socio" è un legal movie trillante cucito addosso all'attore di Syracuse, con cui poté sfoggiare sorrisi e determinazione.
Scottato universalmente sotto l'opprimente calura habanera, per riprendersi Pollack puntò sulla Paramount, Tom Cruise e Gene Hackman (affascinante quanto e più di una vendetta). Accanto a loro, la sempre seducente Jeanne Tripplehorn, freschissima di istinti bestiali.
Pestilenziale ambiente statunitense che appare ad ogni sipario: successo, scalata, ammicca un po'! Partenza a fronzoli sottintendendo la tempesta. Le melodie addirittura allarmano Elena. Dialoghi frettolosi, rileva ("Memphis?", "Se seguiamo la legge potremo salvarci"). Ma gli scambi di battute comunque al centro degli snodi (intercettazioni, rivelazioni...). L'intreccio si fa esplosivo, omicida (Lomax sempre geniali) e Pollack saltella ginnico sulla catena degli eventi. C'è dentro un po' di tutto ché nella società economico-spettacolare statunitense ci sta molto. Per amore d'esotismo, havana club e spiagge roventi (come caymans), con impennata malavitosa finale, ma ha sangue freddo Tom.
(depa)
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