Sesto incontro con Renato Castellani e toccherà chiedere in giro per altre occasioni col varigottese. "Sotto il sole di Roma", del 1948, dolceamara pellicola neorealista, denuncia già nel titolo l'indifferenza secolare della Capitale. Contrasti figliati dalla guerra, la gioia di vita negli occhi già spenti, tra sprazzi già soffocati.
E' "Un film Universal Cine" (deroma!) e "questa è la mia storia, mio padre guardiano notturno". Chi parla è Ciro, babano ai primi passi senza rotelle. Lo seguiremo andare a bighellonare al Colosseo. Quarcuno ce abita, come er Geppetto, cioè Francesco Golisano (1929-1990), cucciolo dagli occhi vivaci, nell'andatura una ferita. Alla Marrana! Al torrentello, tra le canne in quell'estate calda del 1943! (gli Alleati in Sicilia).
Roma carica di personaggi, Alberto Sordi gregario come calzolaio, e avvenimenti: Ciro sul ring, i suoi "ultras" sotto; un'amicizia, un'amore tra le macerie della retorica italiota. Splendido primo bacio e "Lucky Lady" dà il via al bombardamento di Roma del 19 luglio. Gli "Inglesi di San Giovanni", a siparietti, come lo è una vita vissuta da liberi ("Der Colosseo!"). O come tra un battito di ciglia e il successivo, con Castellani capace di alternare disinvolto dramma e commedia sentimentale. Il suo neorealismo rosa.
Finale "pasoliniano". Però mo' bbasta "lubrani".
(depa)
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