Parlando con un olandese di cinema olandese si può diventar balbuziente. Scoprendo poi che abbiamo passato infanzia e adolescenza con l'allestitore di mondi Paul Verhoeven, classe 1938. Ricordo trascinato da Ueza, sedicenni, quanto ero rimasto irritato. Maturando, intravedi in "Starship trooper" (s.i. "Fanteria dello spazio", 1997) la baldanzosa critica sociale, non esente da, del visionario regista di Amsterdam.
Armi nella foresta
Appena s'apre uno spiraglio sugli action movie degli anni '980, nel Cinerofum fa irruzione rumorosa John McTiernan. Come ieri sera, per la seconda volta. Fragori separati da silenzi, col manipolo d'implacabili soldati USA a combattere qualcosa di non umano, "un mostro schifoso" che dispone di tecnologia e tecniche di combattimento. "Predator", 1987, è un thriller equatoriale.
François è così...
Il caso, a forma di DVD, ha voluto che il Cinerofum ritornasse nella regione dell'Alta Francia. Di quelle parti fu Robert Enrico (1931-2001), regista transalpino specializzato in noir, polizieschi e avventure, che, nel 1968 diresse Jean-Paul Belmondo in "Storia di un criminale" (t.o. "Ho!"). Film poliziesco, dalla mala, con tutto il fascino che una "Criminal Face" può contrabbandare.
Fuchsia Cieca
Dopo i suggestivi racconti delle proiezioni nello "Studio Negri", anche Elena ha voluto accomodarvisi. L'occasione è mezzo romantica, rosa-noir, perché sotto il fucsia technicolor della protagonista si nasconde un orrido cupo e burrascoso. "Niagara" è stato il film nel 4° DVD dell'ultimo ratto, Henry Hathaway chi l'ha diretto. Nel 1953, le stelle si allinearono per scrivere una, due notti nel firmamento di Hollywood. Parole perditempo, ché l'abile regista californiano punta al sodo.
Cuore Freddo Metallo
Nello "Studio Negri", con sfavillante e cupa proiezione, recupero uno degli Rainer Werner Fassbinder mancanti. "Lili Marleen", del 1981, divide la critica, trovandomi nel mezzo, stupido tra acredini e lusinghe. Il cinema dell'autore complesso, però, è questo: magnificadente sulle fredde passioni che rianimano i viventi morti.
Menaggio à Toi!
Elena si guarda attorno in cerca di spifferi d'aria. Col cinema europeo, quest'estate è condizionata (3,5€). "C'è un film con Adele". Andiamo, sospettosi verso una pellicola che bazzica le odiate multisale. Sorpresa per la piccola "Film Club" del "Sivori" quasi piena, ci sediamo tra i rumori di sala, di cinema, di set, dove un artista autoritario e apparentemente sicuro di sé, finirà in ginocchio implorante rincorso da una bidella. "Passages", dello statunitense Ira Sachs (1965), sonda i pertugi nevrotici, e ironici, dell'amore. Se lui non vuole ballare con lui, ci balla lei.
Teste avvelenate
Tra i DVD di Marigrade, alla lettera "L", colsi un cofanetto autoprodotto dall'"Anonima Santa Brigida", con tre proposte di Sidney Lumet. Pellicole minori, ma che non possono mancare a chi finisce spesso a chiacchierare sul regista della Pennsylvania. La prima è la migliore: "Riflessi in uno specchio scuro" (t.o. "The offence"), del 1972, un'allucinata ed estraniante discesa agli Inferi di Sé, sfoggia un grande Sean Connery, sbirro che crolla dopo aver distrutto tutto.
Percettibili tremori
Tra i DVD rapiti chez Marigrade, oltre ai classici di registi intorno alle "H-I-L", nuove proposte non più tali. Come "L'età inquieta" (t.o. "La vie de Jésus"), del 1997, premiato esordio di Bruno Dumont. Classe 1958, dell'Alta Francia, ambienta nella sua Bailleul una splendida e dolorosa storia di mancata integrazione. Quando mancano le parole, resta l'odio muto.
Sbirramando
Son contento che, dopo pochi mesi, Nicholas Ray abbia voluto ritornare nella bollente Sala Negri (31,5°). L'arrembante regista di Galesville, nel 1951, girò un poliziesco, anzi un poliziotto, lo ribaltò facendogli cadere gli occhi sul cuore. Tra dissolvenze esistenziali, "Neve rossa" (t.o. "On Dangerous Ground") è la romantica formazione d'uno sbirro.
RWD d'amor
Anche lo sfortunato Tony Scott ha una propria paginetta nella storia del cinema. Successi al botteghino, ricompensanti budget elevati, alternati a tonfi economico-artistici, hanno scandito la filmografia del regista suicida. "Déjà vu" (s.i. "Corsa contro il tempo"), esemplificativo della metrica patinata e intrattenitrice che con cui il regista inglese ritmò i suoi film, è un thriller temporale godibile, con Echelon-CIA che muove il joystick.
"Rabbrividisco e vacillo!"
Ok Mr. 'Rofum, le tue motivazioni sono troppo esaltanti per non (ri)provarci e, allora, eccomi qui a raccontare la mia opinione su "Ladykillers" (2004), di Joel e Ethan Coen. Commedia brillante dai ritmi serrati, tipici del genere negli anni '50- '60, come appunto lo é "La signora omicidi" (Alexander Mackendrick) di cui questa dei fratelli del Minnesota ne é un remake.
Amore e le more
Dal mare tuoni e fulmini su Zena. Nello "Studio Negri" la calma è mantenuta dalla sensibilità calorosa di Ernst Lubitsch. Il regista berlinese emigrato negli USA, nel 1940 diresse una delle sue "commedie romantiche [più] gradevoli e briose" (da storia del cinema per "Foglio"). Sotto i buffi e appassionati personaggi di "Scrivimi fermo posta" (t.o. "The shop around the corner"), le solitudini endemiche ed epidemiche delle società.
Eroi del dollaro
I tempi parevano maturi per invitare Samuel Fuller (1912-1997) al Cinerofum. Col veterano di Hollywood, forse, ho sbagliato il momento. Pellicola di guerra per nulla antimilitarista, "L'urlo della battaglia" (t.o. "Merrill's Marauders"), del 1962, presenta un regista audace con la camera, addomesticato nel pensiero. Quando "non politicamente corretto" è una vezzosa, difensiva, ma conveniente, conseguenza (il Cinema ne risente).
Non Vedere Che
Come la critica, così la lode. E' stato un buon anno per la distribuzione in Italia del cinema internazionale. Questa fiducia, a Ferragosto, spinge verso la familiare "Film Club". Pellicola argentina, co-prodotta con Messico, Spagna & Co., "Il supplente" è un valido thriller sociale che mostra le capacità del regista, Diego Lerman (bonaerense 1976), nel maneggiare mezzo e...messaggio. Sentimenti buoni quando c'è un approfondimento cosciente e onesto.
Formicolar di vita
Sesto incontro con Renato Castellani e toccherà chiedere in giro per altre occasioni col varigottese. "Sotto il sole di Roma", del 1948, dolceamara pellicola neorealista, denuncia già nel titolo l'indifferenza secolare della Capitale. Contrasti figliati dalla guerra, la gioia di vita negli occhi già spenti, tra sprazzi già soffocati.
Spietati University
Piano piano piano recupero recupero recupero. Cominciando da quel Sydney Pollack del 1993, capitato in sala Valéry per la gioia delle groopies classe 1980 di Tom Cruise. Prima trasposizione da John Grisham (omonimo, "The firm", del 1991), "Il socio" è un legal movie trillante cucito addosso all'attore di Syracuse, con cui poté sfoggiare sorrisi e determinazione.
Il fantasma opera
Mesi fa, per la "Negri", ripassò il cinema astruso e scoppiettante degli spaghetti western, di cui fu esponente il romano Frank Gianfranco Kramer Parolini. Nella produzione italo-israeliana di "Diamante Lobo", del 1976, furono convocati quasi tutti i volti noti, per tinteggiare una vendetta fantasmagorica.
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