¡A la mierda!

Poi bisogna chiudere forzatamente con Ruben Östlund. Sempre di fino non si può e il regista svedese mette su celluloide senza falsi pudori e imbarazzi, lo scempio d'una società sempre più naufraga di spettacolo. "Triangle of sadness" fa così ridere che lascia una ruga impietosa. Nessun rispetto per chi non sa cosa sia.
(depa)

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