Quella trascorsa una decina di giorni fa è stata, sì, una giornata "Corbucci". Ma era iniziata con Bruno, fratellino minore del parente più celebre che lasciò segni in western e commedie (scomparso esattamente 32 anni fa). Infatti, il canale "Cine34" propose una delle commedie (poliziesche, si fa per ridere) più riuscite di Bruno Corbucci, così ben cucita sul fisico, sulle smorfie e sulle esclamazioni, lombarde d.o.c.g., di Renato Pozzetto: "Agenzia Riccardo Finzi...praticamente detective", del 1979, lo lecchi come un gelato.
Altrettanto prolifico del "maggiore", condivide con lui il feeling con l'attore milanese, varesotto d'adozione. La giusta allentata distanza per cogliere in primis le euforiche ossessioni della città del Duomo. Appurata l'immediata, e unica, simpatia che l'attore comico era in grado di trasmettere, in questa scorrevole pellicola emerge la scrittura sbarazzina ma attenta, disposta alle digressioni, ma compatta nella. L'omonimo romanzo di Luciano Secchi, dell'anno prima dallo stesso regista con Mario Amendola, forse già una buona base, fu riscritta alla grande. Un detective a Milano, sbeffeggiando gialli e police. Sgangherato, sì, ma capace di repentine astuzie, non solo "che culo!", rabbioso buffo come un "Elamadooona!". Consigliato.
(depa)
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