Dopo mesi, torna Josef von Sternberg. Il raffinato quanto spregiudicato autore viennese, nel 1941, realizzò una delle sua opere più ispirate. Arte cinematografica consolidata, fatta di intensi travolgimenti, cui grandi e piccole donne e uomini inconsapevoli si uniscono. "I misteri di Shanghai" sono quelli d'ogni Babilonia.
Dall'omonima di John Colton, un intreccio riscritto a sei mani, incluse quelle del regista, che si compatta coi minuti, restituendo la sprezzante scommessa degli autori. Storia elegante e audace, con riprese sinuose ed efficaci (l'arrivo sul tavolo da gioco), e momenti di splendidi dialoghi, sprezzanti dei canoni. Poppy Smith, tenebrosa e oppiacea donna fatale. Gene Tierney, La "Diva Fragile" di via Rolando, nella storia del cinema. Splendida dominatrice, grandiosa a pezzi.
Ambientazione e atmosfera. Il casinò di Omar e Mother Gin Sling. Lui è un Comprador dalle ombre imperscrutabili, sicuro di sé perché ambiguo con tutti. Victor Mature (1913-1999) degno erede di un Cooper legionario; lei più che all'altezza di un Angelo distruttore di professione. Quando entra in scena Ona Munson (1903-1955), la musica cambia. Cupe note s'alzano attorno a questo luccicante anfratto di miserie e ipocrisie.
Tra i migliori classici, poiché di rottura.
(depa)
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