Tutti d'un pazzo

Sono passati mesi dalla mia permanenza nella clinica cinematografica "Mario Bava". E ancora circolano immagini di violenza, sangue su jeans strappato, coagulo su canotta lercia, coatti tra i raccordi, brbrb, meglio non girare (state a casa). "Cani arrabbiati" (o "Rabid Dogs", poi tributato, o "Kidnapped", "Semaforosso"), del 1974, ha tanti nomi quanti sputi, spari, morti, censure e finali. Bravo Bava pazzo, che scorribande sulla A-Settima.
Il maestro vuole altro da sé e, alla fotografia, chiama Emilio Varriano. Bella scelta, se metti la quinta, meglio una cromatura che renda metallizzata la follia. Confermato, invece, il montatore padovano Carlo Reali, così come il musicista Stelvio Cipriani (terza collaborazione). Prodotto da Roberto Loyola, succederà di tutto: mai uscito nelle sale. Nella Valéry, la versione di Alfredo Leone.
Sull'accattivante sound dei titoli, si presentano, questi "goliardi" d'autogril...Il barese Riccardo Cucciolla (1924-1999) e il francese di Tunisia Maurice Poli (1933-2020), che stanno davanti; tra loro Berlino, Lea Lander "Krüger" (1936), tanto prodiga nel liberare questa bobina maledetta.
Inseguimento continuo, fuga psicopatica, una pellicola su di giri anche a serbatoio forato. Meravigliosi brutti ceffi, insopportabili compagnoni, impossibile parteggiare per queste simpatiche carogne, che Bava scava, con infaticabili primi(ssimi) piani, quando altri senefregherebbero. Terrore criminale on the road, una tirata unica, a bordo di una Opel azzurra come la morte.
(depa)

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