Ho aspettato di rivederlo, dopo più di un anno da quando uscì nelle sale, prima di buttare giù le mie impressioni su "Il ragazzo con la bicicletta". L'ultimo lungometraggio dei fratelli Dardenne mi emozionò, mi commosse, mi entusiasmò quando lo vidi nel Marzo del 2011 e ha fatto il bis la settimana scorsa, all'inaugurazione della sala "Vecchia" di via Padre Semeria, chez Mignox.
Mignox conservava da mesi, terrorizzato, questo film, nella vana speranza che le sue proposte di vederlo assieme cadessero nel vuoto cosmico. Bisogna stare attenti a certe cose. E' andata male: in sala Bubu, Migno ed io.
Non c'è verso, trovo che il cinema dei due fratelli belgi abbia un fascino unico, figlio di realtà e dolore, speranza e sorriso. E' cinema "al sangue", né cotto né condito, la merce umana esposta sulle bancarelle di una qualche cittadina belga. La m.d.p. non gira su Ferrari all'ultimo grido, ma va a piotte, per non perdersi il minimo dislivello del terreno, dell'animo. La sceneggiatura non ha inutili orpelli, né vesti di seta, bensì il classico piumino che non deve far colpo su nessuno, ma deve solo fare il suo (e 'sti cazzi se c'attaccano un galletto sopra). I pochi attori, come al solito nel cinema dei Dardenne (stupenda eccezione di Cécile de France), non sono habitué della Croisette e, proprio per questo, riescono a consegnare allo spettatore sentimenti non filtrati.
Finale turbolento, con saliscendi di emozioni (lo scontro di Cyril con Samantha, la rapina, il ritorno, la pedalata, la caduta dall'albero, la ripartenza), a sottolineare che non è mai facile; risollevare la bicicletta e ripartire richiede il gesto di ognuno, dei protagonisti e di tutto ciò che sta loro attorno. Cyril va, svolta dietro l'angolo e sulla strada, due sottili ruote a tenerlo su, dovrà cavarsela innanzitutto da sé.
Obbligatorio guardarlo ed apprezzarlo.
Così come lo è ringraziare Mignox per la bella prima serata nella sala "Vecchia".
(depa)
(depa)
Mignox non era il solo ad essere "preoccupato" per la tua proposta, infatti anch'io quella sera avevo voglia di un film "tranquillo", magari una commedia, da gustare in amicizia dopo una marea di discorsi e brindisi (...) fatti che ci avevano portato a fare un'ora discretamente tarda e avevano ridotto le nostre capacità percettive.
RispondiElimina"Il ragazzo con la bicicletta" non presentava di certo queste caratteristiche, ma effettivamente la visione di questa pellicola è stata scorrevole e piacevole e non ha appesantito (ulteriormente) le nostre teste, anzi ci ha dato lo spunto per qualche interessante riflessione sul cinema (l'uso delle inquadrature a spalla, il cinema come mezzo per far conoscere situazioni reali e così via...) ed è stata la cigliegina sulla torta di quella piacevole serata.
Concordo: un film sicuramente da vedere.
Unica nota stonata della serata è stata la seconda pellicola che, presi bene dopo questa, abbiamo deciso di visionare ("Bar Sport") che ha abbassato notevolmente il livello e ci ha lasciato tutti e tre delusi...