Recentemente ripresentato da “RaiMovie” in occasione del suo restauro, con “I 9 di Dryfork City”, t.o. “Stagecoach”, ché di remake del 1966 si tratta, posso rincontrare Gordon Douglas. Il regista che ci ha convinto con lavori semplici quanto efficaci, ventisette anni dopo il western più osannato, non tremò dietro la m.d.p. continuamente percossa, riuscendo a riportare tutti a casa...
Dalla “20th Century Fox” un western avventuroso, sulle ombre di J. Ford, con cast variegato quanto esperto per ricreare quell’atmosfera collettiva unica. La svedese classe 1941 Ann-Margret, poi il newyorkese Red Buttons (aka Aaron Chwatt, 1919-2006), altri pseudonimati, il californiano Mike Connors (1925-2017) e Van Heflin (1908-1971), infine Bing Crosby (1903-1977)…che musica! (Jerry Goldsmith). E che veduta aerea nei titoli di testa (e non solo). La natura si prende il proscenio. Poi sarà ottima fotografia, grazie al lavoro di William H. Clothier (già con Ford), esaltata “In CinemascopE” e dal “Colour by De Luxe”.
Agguati di Cavallo Pazzo presso gli accampamenti, risse mortali nei saloon, Dirty Old West cinematografico (letterario). Spostarsi comporta i suoi rischi, d’altronde ognuno ha i propri motivi. Tutti sulla diligenza, allora! Pregiudizi, problemi, interessi, sogni e piani di vendetta, su in carrozza!
Ringo Kid (lo statunitense Alex Corda/Viespi, 1933-2021), appena fuggito di prigione, è già sulle orme dei Plummer (a Cheyenne). “Un viaggio alquanto interessante”, durante il quale gli indiani son pedine cascanti sullo sfondo, ma passaggi suggestivi e inquadrature ricercate di Douglas dimostrano, da una parte le sue capacità, dall’altra l'impegno dinanzi all’originale (che fu, evidentemente, “avanti decenni” rispetto a molte pellicole).
Ringo Kid (lo statunitense Alex Corda/Viespi, 1933-2021), appena fuggito di prigione, è già sulle orme dei Plummer (a Cheyenne). “Un viaggio alquanto interessante”, durante il quale gli indiani son pedine cascanti sullo sfondo, ma passaggi suggestivi e inquadrature ricercate di Douglas dimostrano, da una parte le sue capacità, dall’altra l'impegno dinanzi all’originale (che fu, evidentemente, “avanti decenni” rispetto a molte pellicole).
(depa)
Nessun commento:
Posta un commento