Crociere d'amore

Il primo dell’anno 2025, ancora un altro tassello finale. Infatti “The New World” chiude per me tombalmente la filmografia di Terrence Malick. Il quarto film del regista di Ottawa, datato 2005, usa parole roboanti per narrare ciò che in ogni luogo e tempo accade. Battaglia per la bella.
“Vieni spirito…”, con “NewLine” e Colin Farrell e Christian Bale. E col californiano James Horner (1953-2015) alle musiche (…) e il messicano, classe 1964, Emmanuel Lubezki alla fotografia. Vieni alla Virginia del 1607…Il nostro Capitano Smith di Farrel ha istinti di ammutinamento, ma è un buono. “Non offendere gli indigeni…selvaggi timidi come cervi curiosi”. Colono insano e il cinema ancora mi insegna a diffidare dei miei abbagli. “Ripartire senza avidità, né padroni”…CIAO. [Versione TV] La cosa migliore restano i fulminei attimi di gioco. Pregiudizi: occhi, orecchi, labbra. Lei, lei, lei, una storia d’amore (“senza infamia”, “un sogno”), ecco cos’ha girato Malick. Quindi, anche secondo lui, è sempre l’amore. Poi lei parla “italiano”: “ti sarò fedele, sincera”. W Malick! Chiuderei qui…ma Smith se l’è goduta. Ormai l’antidoto alla civilizzazione è lui. “Ho fatto sì che mi amasse”. Zio fa…“Lo faccio per lei”, piango. Dopotutto, tanto casino per una scopata, o per Colin Farrel, inebetito dinanzi alle riflessioni indigene (“l’aria può nutrire?”, mi do fuoco). Uno si aspetta un epicazzo…invece è un filmino inutile come il capitano Smith che arretra. Principessa ostaggio incontra l’ammutinato. Cos’è, Wagner? Mozart? “Come un fiume…”. Ai tempi di “pionieri del mondo”, un gesto pudico che inchioda tutto. Piattola, altro che muta, troppe parole (velo sul doppiaggio di Pocahontas Rebecca). Questi si sposano: frasi a caso. A parar dove, non si sa:  la civilizzata a corte, a quanto racconta Malick, si dimentica presto del “sogno nella foresta”. Come il matrimonio vinse sull’amore e la passione autentica. Volteggi sinfonici finali del regista affinché becchi qualcosa.
Delusione.
(depa)

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